Stare in macchina con il piccolo sembra più una punizione che un viaggio di piacere? Figuriamoci per lui, incollato al seggiolino per ore e ore, senza poter sgambettare o correre un po’. Difficile, per tutti, mantenere la calma. ..
Per questo, con i bambini al di sotto dei 3-4 anni di età, è preferibile viaggiare di notte, quando le temperature sono più fresche e i piccoli, dopo l’eventuale risveglio che ci può essere per spostarli dal lettino alla macchina, tornano a dormire beatamente.
Se proprio non si può, meglio armarsi di una pazienza quasi infinita e di una valigia piena soltanto di giochi, per scacciare la noia dei lunghi percorsi in autostrada.
Visto che i piedi non si possono muovere, occorre dare libero sfogo alla voce e alle mani.
Tra gli ‘assi nella manica’ da sfoderare nei momenti più disperati non dovrebbero mai mancare lavagnette magnetiche o grandi block-notes dotati di un supporto molto rigido, da appoggiare sulle gambe o sui braccioli del seggiolino per disegnare un po’.
E ancora: libricini da sfogliare, giostrine da appendere e qualche gioco sonoro, come orsetti parlanti od oggetti multifunzione per piccoli viaggiatori, corredati di luci colorate e suoni divertenti.
E poi, ci sono davvero tanti passatempi per interagire e divertirsi con mamma e papà. Eccone qualcuno.
DA 1 ANNO
È già stanco dei soliti pupazzi di casa? Metti allora in scena uno spettacolo di burattini a dita, che avrai acquistato qualche giorno prima della partenza (li vendono anche all’ikea, vedi qui e qui) o realizzato tu stessa.
Confezionare un burattino a dita non è difficile: basta ritagliare in alcuni scampoli di stoffa colorata delle sagome di campanelle allungate, cucirne due insieme lasciando aperto il fondo e decorarne la punta, in modo da farla assomigliare a una faccia: due piccoli bottoni saranno, ad esempio, gli occhi, mentre con qualche punto di ricamo in lana grossa colorata puoi fare il naso, la bocca e
i capelli. Prepara tanti burattini dai look diversi: otterrai così vari “attori”, come il re, la principessa, il cavaliere e il mago, o altri personaggi che ti suggerisce la tua fantasia.
Con qualche paio di calze smesse puoi realizzare invece marionette più grandi, per esempio a forma di papere, gatti o cagnolini si usano infilando le dita della mano al posto di quelle dei piedi e il pollice nello spazio del tallone. Sulle nocche attacca gli occhi, mentre al polso applicherai le orecchie, ricavate da triangolini di stoffa.
DAI 2 ANNI
Luoghi immaginari
Dove state andando? In campagna, al mare o in montagna? Qualunque sia la meta, invita il bimbo a “pregustare” i luoghi che troverà a destinazione. In commercio si trovano libri che trattano vari argomenti legati alle vacanze, ricchi di disegni che illustrano le caratteristiche e gli oggetti tipici di ogni località di villeggiatura: in viaggio può essere un piacevole passatempo sfogliarli insieme.
In alternativa, puoi cercare immagini da colorare su Internet, o disegnarle tu stessa. Puoi raffigurare, ad esempio, una spiaggia con il mare, le onde, i castelli di sabbia, gli ombrelloni e le formine, oppure, se andate in montagna, gli alberi del bosco, i funghi, la cascata le la marmotta. Prepara più fogli, con soggetti diversi e tante matite colorate.
DAI 2 ANNI E MEZZO
Spesso, seduti a guardare i cartoni animati o incollati ai libri di fiabe, i nostri piccoli ricevono già qualche “nozione” di passato e futuro.
Divertitevi allora con il vostro bambino a immaginare come sarebbe stato il vostro viaggio, ad esempio, 200 anni fa: al posto dell’auto probabilmente avreste preso una carrozza. Come sarebbe stata la vostra, con quanti sedili? E il papà-cocchiere, che vestito avrebbe indossato? E ai cavalli, quanta “benzina” (sotto forma di carote e fieno) avreste dato?
Oppure, il tempo potrebbe spostarsi in avanti di cento anni. Viaggereste su un’astronave! Di che forma: tonda come un disco volante o allungata come lo shuttle? I panini sarebbero piccoli come pillole?
E dove si potrebbe fare la sosta pipì?
Ma i mezzi di trasporto non finiscono qui: e se aveste preso il treno, la nave, l’aereo? E ancora, con la bicicletta, la moto o addirittura il trattore, il monopattino o la mongolfiera come sarebbe stata la vostra avventura? Sempre diversa e ricca di nuovi spunti per distrarsi e non pensare alla macchina!
Canzoni familiari
Chi di noi non ricorda le belle cantate a squarciagola che faceva, proprio in macchina con papà e mamma, quando era piccolo?
Oltre a essere destinato a rimanere un bel ricordo d’infanzia e a regalare allegria, cantare in viaggio è, per il bambino, un ottimo modo di sviluppare le capacità di linguaggio, acquisire il senso del ritmo, avvicinarsi alla musica ed esercitare la memoria. All’inizio vanno bene le classiche filastrocche in rima, ma più il bimbo cresce, più si può coinvolgerlo in canzoncine da abbinare a gesti, vedi le sezioni Canzoni e Filastrocche
Verso i 3 anni, poi, ben vengano le canzoni dei cartoni animati, ma anche quelle dei grandi: “Volare”, “Azzurro” o le melodie che ti piacciono di più.
Gioco dei poteri magici
Può capitare che, lungo il vostro viaggio, vi troviate a percorrere strade che attraversano paesi. Potete allora divertirvi con il gioco dei poteri magici.
Se, ad esempio, prevedi che il semaforo diventerà verde in fretta, digli di ordinargli di cambiare colore; se il semaforo tarda, esortalo a “concentrarsi” di più. Dovete sorpassare un’automobile? Ci riuscirete solo se sarà lui a comandarlo alla vostra. Infine, se in lontananza vedi una curva, una salita o un ponte, digli di modificare il rettilineo della strada…
DAI 3 ANNI
Guardate fuori dal finestrino e cercate un oggetto preciso: ad esempio una macchina rossa, un cartello pubblicitario, un distributore di benzina. ..vince chi lo indicherà per primo.
In alternativa, potete associare a ogni oggetto un suono o una melodia: ad esempio, a ogni automobile verde si canta “brum bruuummm”, a ogni pecora “be beeee”, a ogni casetta “toc toooc” e così via.
Se il bimbo sa già i numeri, almeno fino a cinque, potete anche sfidarvi a chi ne conta di più.
Tra i 3 e i 4 anni i bambini raggiungono un’ottima padronanza di linguaggio e adorano giocare con le parole.
Divertitevi allora a completare le frasi. Tu o il papà direte, per esempio, “ho visto un gatto…”, spronando il piccolo ad aggiungere una o due parole. Se il bimbo ha già sviluppato buone capacità, magari riuscirà a terminare la frase con una rima, altrimenti, non porre limiti alla sua fantasia e ascolta cosa ti dice: ne usciranno fuori frasi strampalate e divertenti!
In alternativa, provate il gioco delle associazioni: voi dite il nome di un oggetto o di un animale (per esempio: mucca); lui deve rispondere con una parola attinente (per esempio: latte, stalla o montagna).