Si tratta di un disturbo piuttosto diffuso anche tra i bimbi. A volte, le cause sono psicologiche, altre fisiche.
Spesso si pensa che i piccoli siano immuni da emicranie e cefalee. In realtà, non è così: il 30% dei bambini ne soffre e il 3-4% di loro ha meno di tre anni. E’ importante, perciò, imparare a riconoscere questo sintomo, per intervenire nel modo migliore, risolvendo il disturbo. A volte, il mal di testa può segnalare un momento di tensione e di stress e, per farlo scomparire come per incanto, basta ascoltare un po’ di più il bimbo, cercando di comprendere i suoi problemi e le sue preoccupazioni.
In altri casi, invece, ha cause ‘fisiche’ ed è, quindi, necessario un antidolorifico o un intervento mirato.
Se il mal di testa passa quando coccoli il bambino
COME SI MANIFESTA Il bambino ha male alla fronte, alla nuca o a tutta la testa. Ma se lo distrai o lo coccoli, il dolore si riduce rapidamente.
Il mal di testa potrebbe segnalare un momento di stress che sta attraversando il piccolo. Ad esempio, a causa di tensioni emotive in famiglia, a scuola o con gli amici. Oppure perché i suoi ritmi di vita sono troppo frenetici. Le preoccupazioni o l’ansia per gli impegni eccessivi irrigidiscono i muscoli del collo e della nuca, che si serrano in una dolorosa morsa intorno alla testa, provocando la cosiddetta ‘cefalea tensiva’
COSA FARE Cerca di modificare lo stile di vita del bambino, diminuendo i suoi impegni. Oppure, se pensi che viva un momento di tensione emotiva, rassicuralo e aiutalo a esprimere con le parole le sue ansie. Soprattutto, ricorri alle virtù ‘terapeutiche’ delle coccole: sono in grado di ridurre notevolmente il dolore.
il bimbo non supporta luci e suoni
COME SI MANIFESTA Il mal di testa è localizzato in una sola metà del capo o nella fronte oppure è diffuso. Il piccolo è infastidito dalla luce e dal rumori e può sentire la testa che pulsa.
Inoltre, prova un senso di nausea, non ha appetito e tende a stare fermo, perché il dolore aumenta appena si muove. Se si riposa o fa un sonnellino, il mal di testa scompare, ma può tornare dopo qualche ora o il giorno successivo.
Potrebbe trattarsi di un attacco di emicrania, un disturbo legato all’improvvisa dilatazione dei vasi sanguigni che irrorano il cervello (nei piccoli, il dolore può anche essere diffuso. invece che localizzato in una sola metà del capo). Questo fenomeno innesca la liberazione di alcune sostanze neurochimiche, che raggiungono i centri del dolore e quelli che regolano le funzioni gastriche e visive.
COSA FARE Il piccolo ha bisogno di riposo: fallo stendere sul lettino e crea un ambiente rilassante (senza luci e rumori). Se il bimbo ha più di tre crisi al mese (che durano per un periodo superiore alle tre ore e gli impediscono di svolgere ogni attività), consulta un centro per la cura delle cefalee: gli specialisti potranno mettere a punto una terapia mirata, per alleviare gli attacchi.
si presenta quando ha la febbre
COME SI MANIFESTA Il dolore compare quando il bimbo ha la febbre alta.
La cefalea è un effetto dell’innalzamento della temperatura corporea, che provoca una maggior ritenzione di liquidi tra le cellule. Il cervello aumenta di volume e si trova compresso dalla scatola cranica.
COSA FARE Bisogna cercare di abbassare la febbre, somministrando al piccolo paracetamolo,
alle dosi consigliate dal medico. Questo farmaco, inoltre, ha un’azione antidolorifica, che riduce il mal di testa.
Sono utili anche le spugnature fredde, praticate applicando pezzuole bagnate sulla fronte: facilitano l’abbassamento della temperatura e, quindi, rimuovono la causa della cefalea.
dopo una caduta
COME SI MANIFESTA Il mal di testa si presenta in seguito a una caduta, durante la quale il bimbo ha battuto il capo. Ma il piccolo non ha perso conoscenza, è vigile e, dopo qualche minuto, riprende a giocare senza problemi.
Il disturbo è legato al lieve trauma: alcuni vasi sanguigni della pelle si sono rotti e si è formato un ematoma.
COSA FARE Applica una compressa fredda sull’ematoma, per ridurre il dolore. Inoltre, tieni sotto controllo il bimbo nelle ore successive: non ci sono rischi, se il mal di testa si riduce nel giro di qualche giorno. Invece, porta subito il piccolo al Pronto soccorso, se il dolore è intenso o aumenta col tempo ed è accompagnato da vomito, sonnolenza e scarsa reattività. Questi sintomi potrebbero indicare un’emorragia endocranica (raccolta di sangue nel cervello, che fa aumentare la pressione nella scatola cranica). Un’emergenza che va affrontata con prontezza dal medico.
Consulta subito il medico se:
il dolore si presenta quando il bambino disegna o legge
COME SI MANIFESTA Il bambino accusa mal di testa dopo aver disegnato, letto o scritto a lungo. Inoltre, mentre svolge queste attività, avvicina molto la testa al foglio, piegando il collo. Se però smette e si riposa per un po’, la cefalea passa spontaneamente.
Il mal di testa potrebbe essere legato a un disturbo visivo, che porta il bimbo a compiere sforzi eccessivi per disegnare, leggere o scrivere. Per vedere meglio, infatti, il piccolo tende i muscoli che regolano i movimenti oculari e, al tempo stesso, sollecita troppo i meccanismi ottici che controllano la messa a fuoco.
COSA FARE Prenota una visita oculistica, per verificare che il bambino non abbia difetti di rifrazione oppure difficoltà di visione, che lo portano a sforzare eccessivamente gli occhi. In questo caso, infatti, gli occhiali giusti risolveranno facilmente il problema e, quindi, anche il mal di testa.
compare dopo un forte raffreddore
COME SI MANIFESTA Il bimbo ha appena avuto un raffreddore, che comportava la produzione di muco giallastro e purulento. Il disturbo si è quasi risolto, ma al suo posto è comparso il mal di testa, con dolori frequenti e localizzati alla fronte (appena sopra le sopracciglia) o agli zigomi.
Il mal di testa potrebbe essere dovuto a una sinusite, un’infezione dei seni paranasali, piccole cavità presenti nelle ossa facciali, che fanno da cassa armonica alla voce e sono in diretta comunicazione con il naso. Il muco causato dal raffreddore può risalire al loro interno e offrire un ottimo terreno di crescita per i germi.
Così, si forma il pus, che comprime le pareti dei seni paranasali, scatenando il mal di testa.
COSA FARE Consulta il pediatra oppure l’otorino: se si tratta di sinusite, potrà prescrivere al piccolo antibiotici specifici, in grado di debellare l’infezione, ed eventualmente antinfiammatori per ridurre il dolore.
E’ accompagnato da febbre alta, nausea e vomito
COME SI MANIFESTA 1l bambino alterna momenti di sopore ad altri di irritabilità e di pianto (continuo, ma poco vigoroso). Ha la febbre molto alta (anche superiore ai 40 gradi) e un mal di testa particolarmente intenso, che aumenta progressivamente con il passare delle ore ed è associato a nausea e crisi di vomito a getto. Inoltre, non riesce ad alzarsi dal letto e ha la nuca bloccata e irrigidita in uno spasmo, che gli impedisce ogni movimento.
Potrebbe trattarsi di meningite, un’infezione delle sottili membrane che avvolgono il cervello, provocata da batteri oppure da virus.
COSA FARE Accompagna subito il bambino al Pronto Soccorso, dove i medici verificheranno se si tratta davvero di meningite e somministreranno al piccolo la terapia adatta (a base di antibiotici specifici).
Ricorda, però, che puoi proteggere tuo bimbo da alcune forme della malattia con vaccini che lo immunizzano nei confronti dei microrganismi che provocano disturbi da raffreddamento, potenzialmente in grado di complicarsi in meningite. Si tratta della vaccinazione antiemofilo B (è fra quel raccomandate, può essere associata vaccini obbligatori e si pratica al 3°, all’1l° mese di vita) e di quella antipneumococchica (inserita nel Piano Nazionale Vaccini, e garantiti alle categorie a rischio, mentre per gli altri soggetti è prevista solo in base specifici programmi regionali).
Si può alleviare con la pet-therapy
Accarezzare un coniglietto o una pecorella o accudire un cane o un uccellino con la supervisione di uno psicoterapeuta che aiuta il bambino a sciogliere le tensioni emozionali all’origine del suo mal di testa.
E’ la pet-therapy, la cura più dolce per le cefalee legate allo stress. Soprattutto quelle che colpiscono i piccoli che vivono situazioni si disagio in famiglia o a scuola o quelle che affliggono i bambini che non riescono ad essere competitivi (con i fratelli più grandi, con gli amichetti).