La miopia non costituisce indicazione per il cesareo in assoluto, anche se ci sono condizioni in cui è opportuno che chi ne è colpita rinunci al parto naturale.
La decisione spetta all’oculista: durante la gravidanza le donne miopi devono dunque sottoporsi a un controllo oculistico, volto a stabilire se, nel caso particolare, il parto naturale potrebbe essere rischioso per gli occhi.
E’ quindi opportuno allegare alla documentazione che porterete nella valigia per l’ospedale (vedi la sezione apposita), anche la documentazione dell’oculista (per evitare quindi un cesareo non necessario).
Se la miopia è media o alta (dalle 3 diottrie in su), infatti, è possibile che sulla retina siano presenti lesioni che potrebbero favorirne il distacco in seguito allo sforzo imposto dalle spinte della fase espulsiva.
L’oculista, osservando con l’oftalmoscopio (l’apposito strumento che consente di osservare il fondo dell’occhio ed effettuare un esame delle sue strutture interne), è in grado di controllare in quali condizioni si trova la retina e, di conseguenza, stabilire l’eventuale necessità di un cesareo.
Un’altra controindicazione al parto naturale è rappresentata dalle miopie superiori alle 9.5 diottrie, in presenza delle quali durante le spinte potrebbero verificarsi emorragie della retina.
Chiedete inoltre, durante la visita oculistica, anche se potete allattare al seno il vostro bambino: anche questa decisione spetta al medico in caso di donne miopi.